Novembre 2018 – NET Cancer Day e XVII Convegno Divulgativo Nazionale


Cliccando potete leggere le relazioni dei medici sul presente e futuro della diagnosi e terapia dei Tumori Neuroendocrini e delle Neoplasie Endocrine Multiple.

Monologo di Barbara Amodio per il NET Cancer Day

Barbara Amodio “Sulle ali del Bardo” da Shakespeare
Elaborazione drammaturgica di Barbara Amodio

 

Il XVII Convegno: IL PRESENTE ED IL FUTURO DELLA DIAGNOSI E TERAPIA DEI TUMORI NEUROENDOCRINI E DELLE NEOPLASIE ENDOCRINE MULTIPLE

10 novembre 2018 – NET Cancer Day (Montefalco, PG)

Il Convegno ha avuto grande successo di ascolto. La sessione scientifica a cura del Comitato Scientifico di A.I.NET e altri specialisti invitati, ha portato ad un grande interesse. Anche quest’anno il Convegno è stata l’occasione per sensibilizzare non solo l’opinione pubblica, ma anche le istituzioni e la politica di riferimento su questa malattia, approfondendo la discussione anche sulla frontiera della terapia immunologica per affrontarlo.

Foto del XVII Convegno Nazionale e NET Cancer Day 2018.

La prima sessione ha riguardato la lettura magistrale del Professor Massimo Mannelli di Scienze Biomediche Sperimentali e Cliniche Mario Serio dell’Università degli Studi di Firenze, sul Feocromocitoma ed i Tumori del Surrene.

Una breve relazione del suo intervento

“I tumori surrenalici possono interessare sia la componente corticale che quella midollare, possono essere benigni o maligni, secernenti o non secernenti. Il quadro clinico è pertanto estremamente variabile, dipendendo dalla natura del tumore.
Quelli più frequentemente presenti sono adenomi corticosurrenalici non secernenti. Accompagnandosi ad un quadro clinico silente, vengono scoperti per caso attraverso una indagine radiologica dell’addome richiesta per motivi che esulano dalla loro presenza. Sono reperti incidentali e pertanto vengono definiti come incidentalomi. Non tutti gli incidentalomi sono però lesioni benigne e non secernenti. Ne consegue che a fronte di un incidentaloma surrenalico è necessario procedere ad indagini finalizzate alla caratterizzazione della lesione per poi decidere l’eventuale iter terapeutico.
Fra i tumori surrenalici sono compresi quelli della midollare surrenalica: sono questi tumori di natura neuroendocrina, definiti feocromocitomi, che liberano catecolamine, sostanze ad azione ipertensivante, responsabili talora di gravi crisi ipertensive e di possibili complicanze cardiovascolari anche molto gravi. Il loro quadro clinico è però estremamente variabile, andando da eclatante a silente, e tale variabilità, associata alla rarità del tumore, rendono il suo sospetto diagnostico frequentemente molto difficile. Anche se meno frequentemente, il tumore può presentarsi, con le stesse caratteristiche, biologiche e cliniche, in sede extrasurrenalica, nei gangli simpatici. In questo caso viene definito paraganglioma.
I feocromocitomi/paragangliomi sono tumori che si sviluppano su base genetica, per mutazione di uno dei numerosi geni di suscettibilità, nel 35% dei casi. E’ pertanto importantissimo in questi pazienti eseguire l’analisi genetica per sapere se il tumore è sporadico o familiare. Infatti nel secondo caso il paziente dovrà essere sottoposto a regolari controlli per tutta la vita, essendo predisposto a recidive, ed inoltre dovranno essere valutati i membri della famiglia per scoprire i portatori della mutazione che, essendo anche essi a rischio di sviluppare la malattia, dovranno essere valutati e seguiti nel tempo al fine di raggiungere una diagnosi precoce, evitando rischi e complicanze”.

“Ogni paziente con Tumore Neuroendocrino sporadico od associato a sindromi familiari è diverso dall’altro e le strategie diagnostiche e terapeutiche vanno programmate in maniera individuale dopo discussione multidisciplinare”…

per cui il Convegno è proseguito parlando della diagnosi e delle cure nel presente e per il futuro.

La Dottoressa Maria Cristina Bellucci, il Dottor Danilo Castellani e il Dottor Luca Sediari dell’Azienda Ospedaliera Santa Maria della Misericordia di Perugia ci hanno illustrato la Diagnostica Radiologica e Gastroenterologica.

Relazione della Dottoressa Maria Cristina Bellucci

“Negli anni ‘90 uno dei maggiori esponenti della radiologia statunitense il prof Maglinte, individuava nel basso indice diagnostico degli esami radiologici utilizzati una delle principali cause del ritardo diagnostico nei tumori. Dell’intestino tenue. Questo si rifletteva in una bassa sopravvivenza dei pazienti affetti da NET ILEALI. Da allora  la comunità scientifica ha lavorato  intensamente con risultati evidenti tanto che negli ultimi 20 anni la sopravvivenza dei Tumoti Ileali localmente avanzati é salita all’80% a 5 anni.
Il progresso diagnostico è in parte dovuto alla innovazione tecnologica con la diffusione di apparecchiature TAC di ultima generazione che ha consentito la implementazione di modalità di studio “dedicate” alla diagnosi di queste patologie, in centri specializzati. In particolare la Enteroclisi – TC, metodica radiologica che ha sostituito il clisma a doppio contrasto del tenue, è oggi inserita nelle linee guida ENETS. L’esperienza del radiologo dedicato, l’evoluzione tecnologica e l’impiego costante della tecnica di studio in pazienti selezionati ha consentito la realizzazione della anticipazione diagnostica che auspicava il prof. Maglinte nel suo articolo di autodenuncia.

Oggi le neoplasie che giungono alla diagnosi sono sempre più piccole.

La Enteroclisi –TC consente la diagnosi precoce nel 100% dei pazienti nella nostra casistica, spesso paucisintomatici, con malattia localizzata, non metastatica”.

Relazione del Dottor Danilo Castellani

NET: LA DIAGNOSTICA GASTROENTEROLOGICA
Introduzione
I tumori neuroendocrini (NET) gastro-enteropancreatici (GEP) rappresentando circa il 2% di tutti i tumori gastrointestinali e nel complesso quasi il 70% di tutti i tumori neuroendocrini. Si tratta in genere di neoplasie di piccole dimensioni che possono a volte localizzarsi nella sottomucosa della parete intestinale o presentare localizzazioni multiple; tali caratteristiche comportano spesso difficoltà nella diagnosi e nelle scelte terapeutiche.
Le attuali procedure endoscopiche digestive, grazie alla possibilità di esplorare praticamente l’intero tubo digerente e la possibilità di eseguire un campionamento bioptico delle lesioni hanno un importante ruolo nella localizzazione, diagnosi ed in casi selezionati, anche nella terapia dei tumori neuroendocrini GEP.
I NET-GEP sono spesso riscontrati in corso di un esame endoscopico eseguito per sintomi aspecifici (dispepsia, dolori addominali), o legati alla presenza di una massa tumorale come crisi sub-occlusive od enterorragie, o in pazienti con la classica sindrome da carcinoide (flushing cutaneo, diarrea) dovuta alla produzione di sostanze attive (<10% dei casi). Vengono, inoltre, riscontrati in corso di sorveglianza endoscopica di pazienti affetti da gastrite atrofica autoimmune o durante l’iter diagnostico di particolari sindromi (di Zollinger-Ellison, MEN-1, di von Recklinghausen); non infrequente, infine, il riscontro inatteso di un carcinoide in seguito all’asportazione di un piccolo polipo gastrico o rettale.

Diagnosi endoscopica dei NET del tratto gastroenterico
I tumori neuroendocrini del tubo digerente possono presentarsi endoscopicamente come formazioni  polipoidi, noduli, masse, ulcere o stenosi, con dimensioni variabili da pochi millimetri a diversi centimetri, possono inoltre manifestarsi come lesione singola o multipla. A seconda della loro localizzazione lungo il tratto gastroenterico possono avere caratteristiche specifiche. I NET dell’esofago sono estremamente rari (circa 30 casi segnalati), insorgono prevalentemente al terzo inferiore come grosse formazioni polipoidi sessili. Lo stomaco rappresenta una delle sedi più frequente di tumori neuroendocrini. I NET della mucosa gastrica vengono classificati in 3 tipi: il tipo I, più frequente, si associa alla gastrite atrofica autoimmune, e si presenta all’esame endoscopico come una piccola formazione polipoide, singola o multipla, della mucosa del corpo-fondo gastrico; il tipo II si associa alla sindrome di Zollinger- Ellison e alla MEN-1, e si presenta come polipo/ nodulo singolo o multiplo del fondo ed a volte dell’antro gastrico; il tipo III, sporadico, non si associa ad altre condizioni patologiche e la restante mucosa gastrica non presenta significative alterazioni istologiche, endoscopicamente appare come una massa singola con localizzazione variabile in qualsiasi parte dello stomaco, presenta comportamento biologico aggressivo con precoce invasività locale e metastatizzazione a distanza.

I NET del duodeno comprendono il gastrinoma, il somatostatina, il paraganglioma gangliocitico, tumori non secernenti e tumori scarsamente differenziati, possono essere sporadici o associati ad altre patologie (MEN-1, S. di Zollinger-Ellison, S. di von Recklinghausen). Si localizzano prevalentemente nella I e II porzione duodenale prediligendo la regione peripapillare e si presentano, generalmente, alla visione endoscopica come lesione singola, di piccole dimensioni (spesso <1 cm), a volte multipla o in associazione con tumori neuroendocrini di altri organi.
I NET digiuno-ileali presentano le maggiori difficoltà diagnostiche. L’ileo rappresenta una sede frequente di localizzazione dei tumori neuroendocrini, spesso il riscontro di tali neoplasie avviene al tavolo operatorio in seguito ad un intervento per occlusione intestinale. Il quadro endoscopico è in genere caratterizzato da una lesione singola, stenosante, in alcuni casi da lesioni multiple, nodulari o da ulcerazioni sanguinanti, la sintomatologia clinica è spesso subdola e il comportamento biologico aggressivo,. In circa il 20% dei casi è presente una tipica sindrome da carcinoide. Anche nel colon si sviluppano buona parte dei NET gastroenterici, con predilezione per il cieco. L’endoscopia li identifica in genere come lesioni voluminose, spesso > 2 cm, a volte sanguinanti, possono associarsi anche in questo caso ad altre neoplasie ed hanno la prognosi peggiore rispetto agli altri NET del tubo digerente. Nel retto hanno spesso piccole dimensioni, inferiori al centimetro, con prognosi favorevole.
Successivamente alla diagnosi endoscopica, in molti casi, l’ecoendoscopia può fornire dettagliate informazioni circa la localizzazione e l’eventuale infiltrazione della lesione negli strati parietali ed evidenziare la presenza di linfonodi loco regionali.

Diagnosi ecoendoscopica dei NET pancreatici
I tumori neuroendocrini del pancreas rappresentano circa il 20-50% dei NET dell’apparato digerente, e comprendono: insulinoma, gastrinoma, vipoma, glucagonoma, somatostatina e tumori non funzionanti. In caso di tumori non funzionanti la diagnosi è spesso occasionale in corso di esami di imaging eseguiti per altre patologie o per sintomi aspecifici, in presenza, invece, di una sindrome specifica, nel sospetto di una localizzazione pancreatica di una neoplasia neuroendocrina, l’Ecoendoscopia (EUS), insieme alla TC, alla RMN e all’Octreoscan rappresentano le principali metodiche diagnostiche.

L’EUS è ancora oggi la migliore metodica disponibile per l’imaging del pancreas: essa è in grado di produrre immagini ad alta risoluzione del parenchima e del sistema duttale pancreatico molto superiore non solo all’ecografia convenzionale, ma anche alle metodiche di imaging radiologiche, evidenziando strutture e lesioni del diametro di 2-3 mm. Un’ulteriore vantaggio dell’ecoendoscopia è quello di poter integrare le informazioni ottenute dalla valutazione dell’imaging con un eventuale FNA (Fine Needle Aspiration, aspirazione con ago sottile) ecoendo-guidato. La vicinanza dello strumento con la lesione bersaglio costituisce un elemento a favore dell’EUS per la possibilità di effettuare la procedura anche su lesioni molto piccole e per la notevole riduzione di un eventuale rischio di diffusione di cellule neoplastiche lungo il percorso dell’ago rispetto all’FNA eco o TAC guidato. 

La capsula endoscopica
La capsula endoscopica è oggi la soluzione diagnostica più moderna, sicura e tecnologicamente avanzata disponibile per la visualizzazione del piccolo intestino (composto da duodeno, digiuno e ileo). Si tratta di una capsula monouso, ingeribile, dotata di una o due telecamere che acquisiscono immagini dell’intestino mentre lo percorrono sfruttando la sua naturale peristalsi.

Le indicazioni principali per il suo utilizzo sono il sanguinamento dell’apparato digerente oscuro non a carico dell’esofago, dello stomaco e del colon e in tutti i casi non rilevabili con colon e gastroscopia. Ma un suo utilizzo è codificato anche nel sospetto di formazioni polipoidi del piccolo intestino come nei NET. 

Trattamento endoscopico dei NET gastroenterici
Le tecniche endoscopiche operative consentono la rimozione di piccole lesioni neoplastiche in fase precoce di mucosa e sottomucosa della parete intestinale. L’approccio endoscopico può essere indicato in casi selezionati solo dopo un’attenta stadiazione della lesione per escludere un eventuale coinvolgimento linfonodale.

L’asportazione endoscopica mediante mucosectomia (EMR: Endoscopic Mucosal Resection) o dissezione sottomucosa (ESD: Endoscopic Submucosal Dissection) trova indicazione in caso di carcinoidi gastrici di tipo I e II con diametro < 1cm e quando non sono presenti più di 5 lesioni, per lesioni rettali < 1cm o comprese tra 1 e 2 cm, in assenza di coinvolgimento linfonodale, e per lesioni duodenali < 1cm solo dopo aver escluso eventuali metastasi linfonodali, in alcuni casi l’asportazione endoscopica può risultare tecnicamente difficoltosa in particolare per lesioni in sede perivateriana.
In ogni caso è indispensabile assicurarsi che la rimozione sia stata completa e sottoporre il paziente a stretta sorveglianza endoscopico-istologica.

Si è passato poi al Punto sulla Ricerca con il Professor Giovanni Vitale dell’Istituto Auxologico Italiano Università degli Studi di Milano e dal Professor Diego Ferone di IRCCS San Martino – Università di Genova.

Relazione del Professor Giovanni Vitale

Foto-Giovanni-Vitale-200x200“Il Prof. Giovanni Vitale (Università degli Studi di Milano, Istituto Auxologico Italiano) nella sua relazione ha descritto alcune novità nella ricerca preclinica dei tumori neuroendocrini. La ricerca preclinica permette di valutare l’efficacia e la tossicità di nuovi farmaci in modelli animali al fine di identificare una nuova potenziale cura. Questo è un processo fondamentale prima di procedere alla sperimentazione umana. Il Prof. Vitale ha descritto un innovativo modello caratterizzato dal trapianto di cellule tumorali umane, estratte dal paziente, in embrioni di zebrafish. La trasparenza degli embrioni permette di studiare con facilità l’effetto di nuovi farmaci sull’impianto tumorale, aprendo nuove prospettive nella terapia personalizzata del paziente con tumore neuroendocrino”.

Relazione del Professor Diego Ferone

diego-ferone-web-200x200“Il Prof. Diego Ferone, coordinatore del Gruppo Multidisciplinare per i pazienti con NET del Policlinico san Martino, Università di Genova, ha sottolineato che oltre ai trattamenti standard, per i pazienti affetti da patologie neuroendocrine, viene oggi sempre più frequentemente valutata la possibilità di inserimento in studi clinici sperimentali atti a confermare l’efficacia di nuovi farmaci. Tra questi, più recentemente, sono stati sperimentati diversi anticorpi monoclonali già impiegati per altre indicazioni dove l’immunoterapia ha già mostrato risultati eccellenti.
L’Immunoterapia rappresenta una svolta nel panorama terapeutico che potrebbe rappresentare una importante speranza per i pazienti con NET più aggressivi. In questo innovativo approccio, i farmaci definiti “antiPD-1” o “antiPD-L1″, rappresentano la più interessante risorsa per i pazienti con NET, poiché si tratta di farmaci con scarsa tossicità. A differenza delle tradizionali chemioterapie, ma anche della terapia biologica, l’immunoterapia rappresenta una strategia rivoluzionaria. Le cellule tumorali esprimono spesso recettori cellulari, in particolare PD-L1 appunto, che si legano alle cellule regolatrici della risposta immunitaria dell’ospite, attraverso il recettore PD-1, inibendole. Attraverso la regolazione di questi complessi recettoriali (checkpoint immunologici) è possibile riattivare il sistema immunitario dell’ospite e consentirgli di riconoscere e distruggere le cellule tumorali. Numerosi inibitori di tali recettori, in particolari anticorpi monoclonali inibitori di PD-1 (nivolumab, pembrolizumab) e PD-L1 (atezolizumab, durvalumab, avelumab), sono stati sviluppati o sono attualmente oggetto di studi clinici in diversi setting di trattamento”.

Per il ruolo dell’Infermiere Aurora De Leo e della Coordinatrice di Ricerca Dottoressa Daniela Colabrese

Relazione di Aurora De Leo

“Mi chiamo Aurora De Leo, sono un’infermiera e dal 2006 ho iniziato ad occuparmi di pazienti affetti da tumori Neuroendocrini, in trattamento e follow-up presso la U.O. di Endocrinologia dell’Istituto Nazionale dei Tumori IFO Regina di Roma, diretta dalla Prof.ssa M. Appetecchia.
Dal 2016 collaboro con il Gruppo Multidisciplinare dei Tumori Neuroendocrini in qualità di Case Manager.
All’interno del DMT NET IFO supporto il gruppo multidisciplinare nella realizzazione di un piano di cura individualizzato per i  pazienti che afferiscono al Centro e vengono sottoposti alla valutazione collegiale.
Un approccio multidisciplinare migliora, a nostro avviso, l’approccio diagnostico-terapeutico in termini di efficacia, efficienza e qualità.
Durante l’iter assistenziale affianco gli Specialisti ed i Pazienti, portando al Gruppo le esigenze/necessità degli utenti e viceversa, alla ricerca della migliore soluzione possibile per entrambe le parti, dal primo accesso in Istituto fino alla dimissione e/o all’invio delle cure sul territorio. I miei ambiti di intervento nei diversi momenti del percorso di cura  sono molteplici: l’Infermiere Case Manager diventa la figura di riferimento per il paziente ed il suo nucleo familiare, cerca di garantire una continuità assistenziale dentro e fuori la Struttura di riferimento, si occupa di migliorare l’autonomia residua, di educazione sanitaria, assume un importante ruolo di advocacy e tenta di stabilire una salda alleanza che è elemento imprescindibile in ogni relazione terapeutica: con rispetto, con cura, con ascolto, con sostegno in un percorso che è tutto in divenire.

              …la strada è lunga ed impervia ma esiste un solo modo per sapere dove ci condurrà: percorrerla insieme!”

Relazione della Dottoressa Daniela Colabrese

“Coordinatrice di ricerca clinica (Data manager), è una figura professionale non ancora istituzionalmente riconosciuta in Italia, la cui attività consiste principalmente nel coordinare studi clinici intesi come esperimenti scientifici che generano dati clinici la cui qualità è fondamentale per valutare uno o più trattamenti applicati ad una determinata popolazione di pazienti.
Tutte queste informazioni vengono ottenute durante le visite che i pazienti, inseriti in un determinato studio (cioè dopo un’attenta verifica dei criteri di inclusione ed esclusione studio-specifici) effettuano periodicamente (e secondo le tempistiche previste dallo studio) presso i centri di ricerca.
Il ruolo di Data Manager costituisce, per sua definizione, un punto di riferimento sia per l’equipe clinica che sta conducendo la ricerca (medici, infermieri, farmacista, biostatistico…) sia per le diverse strutture regolatorie locali ed esterne (Direzioni Sanitarie, Comitati Etici, Aziende Farmaceutiche, CRO, Monitor, Centri di Coordinamento, Gruppi Cooperativi…), sia una figura di riferimento fondamentale per il paziente”.

Per la Terapia Medica, l’Oncologa Maria Pia Brizzi diOncologia Medica AOU, Azienda Ospedaliera Università San Luigi Gonzaga Orbassano (TO), ci ha parato della parte clinica, la dottoressa Manuela Albertelli Endocrinologia (DIMI) IRCCS AOU Istituto San Martino, Università degi Studi di Genova, il Dottor Piero Ferolla Coordinatore Gruppo Oncologico Multisdisciplinare per la diagnosi e terapia dei tumori neuroendocrini (ENETS Center of Excellence) Rete Oncologica Regionale dell’Umbria e il Dottor Antongiulio Faggiano della Divisione di Endocrinologia, Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia, Università Federico II di Napoli ci hanno parlato delle novità dai Trial Clinici.

Relazione della Dottoressa Maria Pia Brizzi

Mariapia-Brizzi-web-200x200

“E’ noto che i NETs sono malattie ad insorgenza ubiquitaria ed eterogenee. Pur con tali premesse uno stesso farmaco può essere utilizzato per diverse forme di NETs. Quando scegliamo un trattamento lo facciamo sulla base di alcuni criteri clinici tra cui l’aggressività biologica e l’estensione di malattia. Si potranno identificare pertanto patologie che non necessitano di un intervento terapeutico immediato ma che potranno essere solo tenute sotto controllo, altre in cui è determinante un approccio terapeutico. Farmaci molto importanti nel trattamento dei NETs in fase avanzata sono: gli analoghi della somatostatina (octreotide, lanreotide), i farmaci target (axitinib, cabozantinib, everolimus, lenvatinib, sunitinib, telotristat), alcuni chemioterapici (derivati del platino, fluoropirimidine, alchilanti), l’interferone. Gli analoghi della somatostatina sono i farmaci di scelta nelle forme più differenziate, per il loro meccanismo d’azione recettore-mediato, per la loro efficacia e per il buon profilo di tossicità. Octreotide e Lanreotide sono in grado di controllare e migliorare i sintomi legati all’iperproduzione ormonale.
Esistono altri farmaci coadiuvanti che migliorano i risultati delle terapie antitumorali vere e proprie quali il telotristat, indicato nel trattamento della sindrome da carcinoide refrattaria agli analoghi  della somatostatina. In assenza di un preciso algoritmo terapeutico, agli esperti in queste patologie spetta il compito di costruire il miglior percorso terapeutico per ciascun paziente”.

Relazione del Professor Antongiulio Faggiano

Sintesi relazione Prof Faggiano
Terapia dei NET – nuovi trial

“Negli ultimi dieci anni si è assistito alla pubblicazioni di numerosi Trial Clinici di fase II e III sui NET che hanno evidenziato l’effetto antiproliferativo di diverse categorie di farmaci, come gli analoghi della somatostatina, everolimus, sunitinib, PRRT e ne hanno consentito l’approvazione nella terapia di questi tumori.
Molte nuove molecole di differente tipologia e differente meccanismo di azione sono in studio, in primis l’immunoterapia che sembra già una prospettiva importante per le forme più aggressive e anche nuovi inibitori tirosinochinasici come il lenvatinib.
Va inoltre sottolineato che anche per le molecole più note e già in utilizzo esistono numerosi studi in corso che hanno lo scopo di approfondire e allargare eventualmente le possibilità terapeutiche, valutando nuove formulazioni, nuovi dosaggi, nuovi schemi di trattamento e terapie combinate e infine, e questa è una novità degli ultimi tempi, sequenze di trattamento. L’identificazione ed il confronto di sequenze di trattamento differenti è in grado di darci informazioni su quali algoritmi terapeutici impattino meglio sulla sopravvivenza e la qualità di vita dei pazienti.
Infine non bisogna dimenticare le terapie loco regionali, come l’embolizzazione trans arteriosa (TAE), la radiofrequenza, la radioembolizzazione. Queste procedure sono generalmente rivolte al trattamento delle lesioni epatiche, da cui dipende in gran parte la prognosi dei pazienti NET. Benchè sia difficile ipotizzare di valutare queste terapie locali e non sistemiche in trial clinici, i risultati delle serie pubblicate mostrano un marcato e duraturo effetto antiproliferatovo ed un controlle delle sindromi endocrine, quando presenti”.

Delle novità e delle certezze nella chirurgia ci hanno parlato il Dottor Michele D’Ajello Azienda Ospedaliera di Terni e ASL2 dell’Umbria e il Dottor Niccolò Daddi del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche, Settore Scientifico Discipinare MED/21 Chirurgia Toracica, Università di Bologna.

Relazione del Dottoressa Lisa Bodei

Molecular Imaging and Theraoy Service Department of Radiology
MEMORIAL SLOAN KETTERING CANCER CENTER NEW YORK

Reazione del Dottor Michele D’Ajello

Daiello-web-200x200“Recenti progressi nella chirurgia dei NET:
Da oltre 100 anni la tattica chirurgica in campo endocrino non è sostanzialmente cambiata dai tempi di Kocher e degli altri grandi chirurghi del secolo scorso. Recenti progressi di tecnica sono stati favoriti dall’avvento di moderne tecnologie. Esse supportano il chirurgo sia nella chirurgia tradizionale che in quella endoscopica e/o videoassistita. Oltre all’uso, ormai comune di bisturi e forbici ad ultrasuoni e radiofrequenza ed alla disponibilità di ecografie intraoperatorie, specie nel campo endocrinochirurgico, come nel caso dei NET, è sempre più usata la radiochirurgia con l’utilizzo di isotopi radioattivi che possano marcare la neoplasia, che così diventa più facilmente identificabile e rimuovibile con l’ausilio di speciali sonde intraoperatorie dedicate.
L’avvento poi della chirurgia robotica ha ulteriormente ridotto il trauma operatorio, premettendo di rendere attuabili interventi prima praticamente impossibili e rischiosi. In un prossimo futuro tale chirurgia sarà praticata con un singolo accesso, dal quale potranno esser introdotti tutti gli strumenti, oltre che l’ottica. Ma oggi la moderna medicina non è più affidata alle intuizioni ed alla capacità del singolo operatore e la quotidiana pratica clinica non si risolve solo nei classici momenti di incontro al letto
del malato, od all’effettuazione di esami diagnostici ed interventi chirurgici, sulla scorta di decisioni individuali del singolo professionista. La moderna medicina è organizzazione, lavoro di équipe, pianificazione multispecialistica, confronto costante, sereno, tra le competenze di vari specialisti che concorrono al fine principale di un qualsiasi atto medico, sia esso chirurgico o
strettamente clinico: la guarigione del malato. Ed è in tale contesto che si inserisce il concetto di multidisciplinarietà.
In tale ambito i singoli casi vengono discussi in team tra Chirurghi, Endocrinologi, Oncologi, Medici Nucleari, Anatomopatologi, radiologi ed ogni altro specialista coinvolto nel caso in oggetto; così da identificare il percorso diagnostico-terapeutico più corretto per il singolo paziente, anche con il supporto di test genetici, così da programmare l’intervento migliore per il singolo paziente (tailored surgery, ovvero chirurgia sartoriale). Così si eviteranno trattamenti inutili ed eccessivi, ottimizzando le risorse e dando ad ognuno il risultato migliore con trauma operatorio e postumi chirurgici estremamente modesti”.

Il NET Cancer Day in sede

Il tutto è poi culminato nel convegno scientifico divulgativo per i pazienti sabato 10 novembre alle 15:30 nella Sala Consigliare del Palazzo Comunale di Montefalco.

Grazie ai Medici del nostro Comitato Scientifico, che sono stati disponibili per i pazienti e per tutti coloro che hanno voluto informazioni, il venerdì pomeriggio, li sabato mattina e la domenica mattina in Sede, abbiamo potuto onorare la Giornata Mondiale dei NET ( NET Cancer Day).

Promozione del NET Cancer Day la settimana precedente

Lunedì 7 novembre

sarà il NET CANCER DAY in tutto il mondo. Per tutto il weekend presso la sede Nazionale dell’A.I. NET saranno disponibili gratuitamente per tutti gli interessati (pazienti, familiari, medici, giornalisti) alcuni degli specialisti considerati tra i maggiori esperti della patologia a cui sarà possibile porre domande e richiedere informazioni. Il tutto culminerà nel convegno scientifico divulgativo per i pazienti che si terrà Sabato 10 dalle 15.30. che illustrerà lo stato dell’arte e tutte le novità nella diagnostica e terapia dei tumori Neuroendocrini. A.I. NET sarà in collegamento con le varie sezioni regionali e con tutte le Associazioni internazionali che si occupano di NET nel mondo membre dell’Alleanza Internazionale sui Tumori Neuroendocrini (I.N.C.A.) . Ingresso libero per tutti, veniteci a trovare nella “casa dei pazienti NET

Mercoedì 6 novembre

A.I.NET per la “GIORNATA MONDIALE DEI TUMORI NEUROENDOCRINI”
10 NOVEMBRE 2018 – Piazzetta Don Brizio Casciola..6/7 Montefalco Pg

..venite a trovarci sabato già dal mattino in sede.. saremo li per chiunque vorrà passare con noi un po di tempo scambiandoci calore, parole ed argomenti,, in amicizia.. sorseggiando un tè od un caffè…
i nostri amici medici se vorrete risponderanno alle vostre domande e ascolteranno le vostre titubanze e paure saranno disponibili anche qui un pochino più in privato perché magari non si ha il coraggio o si è più restii a parlare pubblicamente per timidezza o pudore durante il CONVEGNO che avremo poi il Pomeriggio dalle 15,30 nella Sala Consigliare del Palazzo Comunale.
Vi aspettiamo dunque ..affettuosamente nella ” nostra casa ” già dal pomeriggio del venerdì…

ecco la locandina del programma della piccola maratona per il nostro Net Cancer Day così come abbiamo pensato di partecipare per l’edizione 2018

Tutti possono partecipare …inizia fin da ora il nostro invito.

SABATO 10 NOVEMBRE sarà il NET CANCER DAY in tutto il mondo.

Per tutto il weekend presso la sede Nazionale dell’A.I.NET saranno disponibili gratuitamente per tutti gli interessati (pazienti, familiari, medici, giornalisti) alcuni degli specialisti considerati tra i maggiori esperti della patologia a cui sarà possibile porre domande e richiedere informazioni. Il tutto culminerà nel convegno scientifico divulgativo per i pazienti che si terrà Sabato 10 dalle 15.30 che illustrerà lo stato dell’arte e tutte le novità nella diagnostica e terapia dei Tumori Neuroendocrini.

A.I.NET sarà in collegamento con le varie Sezioni Regionali e con tutte le Associazioni Internazionali che si occupano di NET nel mondo membro dell’Alleanza Internazionale sui Tumori Neuroendocrini (I.N.C.A.).
Ingresso libero per tutti, veniteci a trovare nella “casa dei pazienti NET”

meno 29 giorni al 10 Novembre – NET CANCER DAY 2018

A.I.NET Vivere La Speranza e LA GIORNATA MONDIALE DEI NET
Tutto Pronto… SALVATE DATA… Siete tutti invitati!!!

…già dal venerdì 9 pomeriggio vi aspettiamo in Sede noi volontari e “i nostri medici” per stare con voi, come sempre per ASCOLTARCI con il piacere di stare insieme…

Come per il CONVEGNO SCIENTIFICO DIVULGATIVO – quest’anno diciassettesimo appuntamento – che si terrà il sabato dieci novembre, il nostro evento di partecipazione al NET Cancer Day ha un programma di tre giorni ed è rivolto e fatto soprattutto per i pazienti… ma rivolto a medici, familiari dei pazienti, infermieri, ai soci dell’Associazione e a tutti coloro che desiderano approfondire le conoscenze sull’argomento, sull’Associazione e tanto altro…
Vi aspettiamo come sempre a Montefalco…

Tutto è più chiaro nel Biglietto / INVITO sotto

 

TGRai edizione delle 19:30, andato in onda il 15 novembre 2018