11 Gennaio 2020 – Perugia
Il 10 gennaio 2010 i primi quattro pazienti umbri affetti da carcinoma tiroideo furono trattati con radioiodio nella degenza protetta della Medicina Nucleare dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia. Prima di allora l’Umbria era una delle pochissime regioni italiane a non disporre di una struttura idonea ad eseguire trattamenti medico-nucleari in sicurezza ed i pazienti umbri erano costretti a spostarsi in altre regioni per completare l’iter terapeutico, con costi elevati in termini non solo
economici, ma anche organizzativi e psicologici.
Tale risultato fu raggiunto a seguito di una lunghissima campagna di sensibilizzazione rivolta all’opinione pubblica e alle autorità regionali, svolta dalla Associazione dei pazienti umbri affetti da tumori tiroidei “La Lumaca”, il cui nucleo fondatore fu proprio costituito da pazienti umbri che nei decenni precedenti erano stati costretti ad emigrare per completare le cure della malattia che li aveva colpiti.
“La Lumaca” fu subito affiancata in questa azione dai Medici Nucleari e dall’intero Gruppo Multidisciplinare Regionale per le malattie della tiroide, che già all’epoca costituiva un punto di riferimento di eccellenza riconosciuto nel territorio umbro e nazionale.
L’apertura della degenza protetta fu possibile senza che venissero dedicate risorse umane mediche ed infermieristiche aggiuntive, grazie ad un innovativo modello organizzativo, all’abnegazione dei professionisti e al fondamentale aiuto dei volontari della “Lumaca”. Oggi il reparto consente di trattare tutti i pazienti umbri affetti da tumore tiroideo, offrendo le tecniche più moderne e sofisticate, quali l’utilizzo diagnostico routinario della SPECT-CT e la dosimetria individualizzata con l’utilizzo in sicurezza di alte attività terapeutiche.
La battaglia è dunque vinta e non resta che celebrare l’anniversario ed amministrare al meglio l’esistente? Assolutamente no. Un altro gruppo di pazienti umbri, quelli affetti da tumori neuroendocrini, sta lottando da anni a fianco dell’Associazione Italiana Tumori Neuroendocrini A.I.NET con sede in Montefalco, perché finalmente l’Umbria, che pure è dotata di une rete multidisciplinare di professionisti per la diagnosi e terapia di tale patologia riconosciuta come eccellenza europea, si doti della tecnologia necessaria per effettuare la PET-CT e la terapia con analoghi radioattivi della somatostatina, che rappresentano armi ormai indispensabili per il trattamento di questa malattia.
Gli investimenti necessari sono modesti , perché gran parte della
tecnologia e del know-how è già presente in Umbria: manca solo l’attenzione delle istituzioni e la volontà di queste ultime di voler finalmente portare a compimento la realizzazione di una rete, che a fronte di un modesto sforzo economico, consentirebbe anche a questi pazienti di completare le cure nella regione Umbria con un elevato livello qualitativo.
“La Lumaca” ed A.I.NET ringraziano i cittadini, i rappresentanti delle istituzioni ed i professionisti che parteciperanno a questo incontro il cui significato è quindi non solo celebrativo dei risultati raggiunti, ma soprattutto propositivo ed organizzativo per consentire di completare il cammino fin qui percorso, nell’esclusivo interesse dei cittadini umbri colpiti da tumori della tiroide e neuroendocrini.